Questa domanda, dispiegata in maniera caleidoscopica nei 19 numeri di Ombilic, continua ad alimentare di vivide e variegate sensazioni le elaborazioni per il congresso PIPOL10. Poco più di tre settimane e queste domande in gestazione si apriranno nelle simultanee e nelle plenarie del Congresso.
Per presentare questa edizione di Ombilic ho scelto di illustrare la domanda – Volere un figlio? – attraverso il film Una especie de familia, in italiano Non senza mio figlio, diretto dall’argentino Diego Lerman (2017).
Malena vuole un bambino; Marcela non vuole il suo. Sotto la pioggia, in un’atmosfera da brivido, Malena lascia Buenos Aires e percorre 800 km per raggiungere una clinica situata in una regione povera. Marcela vi darà alla luce il bambino che, secondo un accordo stabilito tra loro, dovrebbe diventare il figlio di Malena. Le implicazioni legate all’adozione mettono a nudo la realtà della vendita dei bambini in quel piccolo angolo dell’Argentina.
Tra la varietà di impasse presentate nel film, c’è quello tra Malena e Marcela sui loro modi singolari di volere questo bambino.
Marcela, madre surrogata, dà vita a questo bambino per poi venderlo, in modo da ottenere un po’ di denaro per garantire la sussistenza degli altri suoi figli; Malena, madre adottiva, vuole avere un figlio ad ogni costo e – tormentata dalla propria angoscia – finisce in carcere, senza il bambino.
L’Altro sociale ha interferito nell’impasse delle due donne con una sorta di mafia intrufolatasi tra la struttura ospedaliera e l’amministrazione dei registri di nascita per, presumibilmente, chiudere l’affare del bambino.
Nel film, i peripli di Malena per avere un figlio cominciano in seguito alla perdita di un bambino durante la gravidanza e permettono allo spettatore di accompagnare il cammino del suo dolore e della sua afflizione di fronte all’imperativo di diventare madre.
Uscita di prigione, Malena, determinata, sottrae il bambino affidato a un asilo nido per restituirlo alla madre surrogata. Una volta compiuto l’atto, sparisce …
I 5 testi presentati in questo numero di Ombilic esplorano questa stessa questione da diverse angolature tematiche.
Romain Aubé riprende un caso mediatico di infanticidio tramite il documentario Parcours meurtrier d’une mère ordinaire[1] per tracciare lo sforzo del soggetto di appropriarsi – a posteriori e con il riconoscimento dell’Altro – del desiderio di maternità.
Anne Lysy affronta la questione per la via dell’enigma del desiderio di un figlio situato nello scarto tra uomo e padre, donna e madre. Il suo testo si interroga sulla funzione di questo desiderio e sul posto che un bambino può assumere nella soggettività di sua madre in quanto donna, così come di suo padre in quanto uomo.
Claudine Valette-Damase esplora il tema della forclusione del significante “famiglia” in Europa – per quanto riguarda la famiglia e la filiazione – a favore del neologismo di genitorialità nonché le conseguenze per genitori e figli di questo cambiamento promosso dalle leggi sociali.
Renata Cuchiarelli apre il ventaglio di questioni derivate dall’idea di avere figli, partendo da varie vignette di una clinica contemporanea che ci mostra un crescente primato del corpo disgiunto da un sapere. L’autrice ci invita a discutere l’urgenza di affrontare, attraverso la psicoanalisi, ciò che tocca l’inconsistenza del corpo.
Françoise Haccoun ci ricorda che il fantasma di gravidanza non è omologo al fantasma di avere un figlio. Qual è allora la natura di questo fantasma nell’essere umano? Il suo testo ci presenta L’uomo in stato di gravidanza e ci invita a considerare queste nuove esperienze procreative “trans” che incidono sulle posizioni sia sul versante maschile che su quello femminile in base alla loro scelta di godimento, il che ci invita a riflettere sul termine di sessuazione coniato da Lacan verso la fine del suo insegnamento.
Nel video di questa settimana intitolato Lorsque le désir d’enfant rencontre la science, Thierry Hoquet, filosofo della scienza, ci parla degli effetti della scienza riproduttiva riguardo alla questione di volere un figlio?.
Questo numero d’Ombiic si conclude con la presentazione di Hélène Coppens dei due artisti nella nostra galleria: Hugue Dubuisson e Fred Reddman. Che bella esperienza!
Buona lettura!
Bibliografia
Ansermet F., “Du mariage pour tous… à la procréation pour tous, entre malentendus et illusions”, Intervista a François Ansermet diretta da Nouria Gründler, Lacan Quotidien, n° 794, 2018.
Fotografia: ©Swoboda Frédéric : www.swoboda.be
[1] de Lestrade J.-X., Parcours meurtrier d’une mère ordinaire. L’affaire Courjault, film documentario, Francia, 2009.